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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

L’invenzione del tempo....

IL TEMPO E LA BREVITÀ DELLA VITA  (Seneca, I sec. a.C.) La vita si divide in tre tempi: passato, presente e futuro. Di questi il presente è breve, il futuro incerto, il passato sicuro. Solo su quest'ultimo, infatti, la fortuna ha perso la sua autorità, perché non può essere ridotto in potere di nessuno. Questo perdono gli affaccendati: infatti non hanno il tempo di guardare il passato e, se lo avessero, sarebbe sgradevole il ricordo di un fatto di cui pentirsi. Malvolentieri pertanto rivolgono l'animo a momenti mal vissuti e non osano riesaminare cose, i cui vizi si manifestano ripensandole, anche quelli che vengono nascosti con qualche artificio del piacere presente. Nessuno, se non coloro che hanno sempre agito secondo la propria coscienza, che mai si inganna, si rivolge volentieri al passato; chi ha desiderato molte cose con ambizione, ha sprezzato con superbia, si è imposto senza regola né freno, ha ingannato con perfidia, ha sottratto con cupidigia, ha sprecato...

Cosmogonia e Teogonia (quando all'origine era il caos)

L'ordine del cosmo (il mito di Zeus) La Teogonia Questo cantatemi, o Muse, che abitate l’Olimpo dal principio e dite chi fu il primo tra loro. In principio fu il Chàos. Dopo l’invocazione alle Muse, Esiodo introduce così il racconto sulla nascita degli dèi, e fa per la prima volta il nome di  Chàos , una strana entità emersa dal nulla e senza alcun motivo. Non è facile definire Chàos, e lo stesso Esiodo dice ben poco per aiutare a comprendere meglio la natura di questa prima divinità, che non è un vero e proprio personaggio e non ha nulla di umano. Oggi col termine ‘caos’ ci si riferisce ad un insieme disordinato, confusionario; per Esiodo il significato era ben diverso, in quanto legato al significato del verbo χαίνω (chaìno), ovvero ‘essere aperto’ o ‘spalancare’. Chàos è proprio questo, un’apertura abissale, una  voragine primordiale , dentro la quale non si incontra alcuna creatura identificabile. Ma Chàos non è semplicemente un vuoto cosmico: è anche il...

La dea madre e il sentimento religioso

Dea Madre (Venere di Willendorf), 26.000 a.C. - 1.000 a.C. L'idolo della dea madre trovato in una sepoltura neolitica a Vicofertile (Parma) (V millennio a.C.) Gli amanti di Valdaro (Mantova) 3.500 a.C.

Tra percezione e rappresentazione

«Ebbene, qui abbiamo qualcosa di apparentemente visibile poiché la mela nasconde ciò che è nascosto e visibile allo stesso tempo, ovvero il volto della persona. Questo processo avviene infinitamente. Ogni cosa che noi vediamo ne nasconde un'altra; noi vogliamo sempre vedere quello che è nascosto da ciò che vediamo. Proviamo interesse in quello che è nascosto e in ciò che il visibile non ci mostra. Questo interesse può assumere la forma di un sentimento letteralmente intenso, un tipo di disputa, potrei dire, fra ciò che è nascosto e visibile e l'apparentemente visibile.»  René Magritte

Cercare la verità

IL MITO DELLA CAVERNA   Repubblica , VII, 514 a-517 a  René Magritte, La Condition humaine, 1935 – Huile sur toile, 54 x 73 cm – Norfolk Museums Service 1      [514  a ] – In séguito, continuai, paragona la nostra natura, per ciò che riguarda educazione e mancanza di educazione, a un’immagine come questa. Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sí da dover restare fermi e da [ b ] poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo. Alta e lontana brilli alle loro spalle la luce d’un fuoco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una strada. Lungo questa pensa di vedere costruito un muricciolo, come quegli schermi che i burattinai pongono davanti alle persone per mostrare al di sopra di essi i burattini...

Conosci te stesso (Oracolo di Delfi)

γν ῶ θι σαυτόν, μηδ ὲ ν  ἄ γαν (Oracolo di Delfi) “Uomo, non essere superbo,  conosci te stesso,  vedi che la sorte è signora di tutti”  ( ἄ νθρωπε, μ ὴ μέγα φρόνει,  γν ῶ θι σαυτόν,  ἰ δ ὲ τ ὴ ν τύχην  ἁ πάντων ο ὖ σαν κυρίαν) (Diodoro Siculo, I sec. a.C.)

Rientra in te stesso... (Agostino d’Ippona)

“Non uscire da te stesso, rientra in te: nell'intimo dell'uomo risiede la verità” ( Noli foras ire, in te ipsum redi,  in interiore homine habitat veritas) (Agostino d’Ippona,  De vera religione, IV sec. d.C.) AGOSTINO D’IPPONA, L’INQUIETUDINE DELLA FEDE Confessioni I 1.  1.   Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la  tua  virtù, e la  tua  sapienza incalcolabile.  E l'uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato  e la prova che tu resisti  ai superbi   .  Eppure l'uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Concedimi, Signore, di conoscere e capire se si deve prima invocarti o lodarti, prima conoscere oppure invocare. Ma come pot...

Cerco Dio! (F. Nietzsche)

NIETZSCHE, DIO È MORTO   F. Nietzsche,  La gaia scienza , aforisma 125 125.  L’uomo folle . – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “ O ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire!  Siamo stati noi ad ucciderlo : voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto questo? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dètte la spugna per strusciar via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena ...